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Ricorrenze

Per il centenario dell’incontro di Teano

By Novembre 1, 2020Novembre 23rd, 2021No Comments

Italiani!

Sommamente giusta e opportuna è la solenne rievocazione dell’incontro di Teano nel centenario della fatidica data. Dal saluto al Re del Condottiero delle camicie rosse cominciò davvero, per l’Italia, una novella storia. Il grido di guerra, lanciato da quarto il 5 maggio del 1860, “ITALIA E VITTORIO EMANUELE”, era divenuto per Giuseppe Garibaldi sintesi e riconoscimento irrevocabile del programma ulteriore: formazione del Regno d’Italia.

Invano si è tentato di diminuire il significato di quell’incontro, risuscitando interpretazioni unilaterali e polemiche tendenti a deformare la realtà dei fatti e dei documenti. Il Re era la conciliazione dei pensieri e delle passioni, la forza capace di creare la nuova armonia dei confluenti valori umani, tutti necessari, anche se contrastanti, per giungere alla meta sognata. L’Unità nazionale.

 

Incontro a Teano tra Re Vittorio Emanuele II e Garibaldi

Incontro a Teano tra Re Vittorio Emanuele II e Garibaldi

L’irruzione nelle Marche e l’avanzata verso il sud non erano state, politicamente, imprese meno ardite dell’epica liberazione della Sicilia e della Calabria. Il mio grande Bisavo aveva sfidato la possibilità di un nuovo intervento straniero, eventualmente stimolato da speranza di rivincita, evitando che fossero messi in pericolo i frutti della vittoria del 1859.

Egli aveva compreso che non poteva differirsi il consolidamento, nella compagine unitaria, dei risultati ottenuti con le gloriose gesta di Giuseppe Garibaldi. E pertanto con sereno e forte animo osò e agì.

Il ricordo dell’incontro di Teano, contiene un duplice monito per la Nazione: custodire saldamente l’unità dello Stato, così come vi fu affidata, o Italiani, dai sublimi costruttori di quel monumento di fede e di civiltà, che ebbe a Vittorio Veneto il Suo trionfale coronamento; attuare l’Unità degli spiriti, che deve sussistere e prevalere, pur nel libero sviluppo dialettico delle singole correnti ideologiche, perché il comune culto della Patria è condizione essenziale per la vita morale e sociale di un popolo.

 

Cascais 20 Ottobre 1960                                                                          Umberto