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Vittorio Emanuele III

Proclama del 24 Settembre 1943

By Dicembre 22, 2014Ottobre 24th, 2021No Comments

Proclama del 24 Settembre 1943

Italiani,

nella speranza di evitare più gravi offese a Roma, città eterna, centro e culla della cristianità ed intangibile capitale della Patria, mi sono trasferito in questo libero lembo dell’Italia peninsulare, con mio figlio e gli altri principi che mi hanno potuto raggiungere.

Mi è accanto il mio governo, presieduto dal Maresciallo Badoglio, sono con me le nostre valorose truppe che con rinnovato entusiasmo combattono per scacciare dal sacro suolo della Patria la furia devastatrice dell’inumano nemico della nostra razza e della nostra civiltà.

Ogni giorno mi raggiungono, chiamati dalla voce dell’onore e fedeli al giuramento a me prestato, quanti riescono a sottrarsi il tradimento del nemico ed alle lusinghe dei rinnegatori della Patria, l’eroica aviazione e qui riunita e non ha mai interrotto il suo cammino di onore e di gloria; la nostra flotta, dopo la prova di cosciente fedeltà e di disciplina voluta dall’armistizio, solca nuovamente il mare della Patria portando alto come sempre il tricolore.

Da qui, dove batte il cuore della Nazione, io parlo a voi italiani che in paese occupato o sparsi per il mondo seguite con appassionata ansia il travaglio della Patria.

Sono profondamente amareggiato per quanto una esigua minoranza di persone nate in Italia tenta di tramare ai danni della nostra terra, Madre e culla comune, istituendo una illegittima parvenza di governo attorno ad un passato regime che volontà di popolo e libera decisione degli stessi suoi dirigenti ha definitivamente condannato.

L’inqualificabile condotta di qualche già valoroso soldato, di pochi cittadini che, gli uni tradendo il giuramento prestato, gli altri dimenticando le ripetute assicurazioni di fedeltà a me personalmente date, fomentano la guerra civile incitando gli italiani a combattere i propri fratelli, può ferire il mio cuore di Re, ma non diminuire la mia assoluta certezza negli immancabili destini della Patria.

Ogni tradimento sarà sventato, ogni viltà verrà smascherata ogni difficoltà sarà vinci; ritornerà presto a risplendere la luce eterna di Roma e d’Italia. Ne danno sicuro affidamento il valore delle nostre truppe, la cosciente entusiastica fedeltà della popolazione, il reale poderoso apporto delle forze alleate.

Non appena possibile, il governo, cui ora il Maresciallo trasfonde tutta la sua anima di fedele ed invitto soldato, seguendo le mie precise direttive, allargherà le sue basi in modo che tutti possano partecipare alla vita politica del Paese come ora tutti ne seguono e ne condividono il duro travaglio.

Italiani,

ascoltate la voce del vostro Re; nessuno sia sordo all’appello della Patria. Il sacro suolo d’Italia deve essere al più presto liberato dal secolare nemico che non ha potuto nascondere l’innato istinto di oppressione e di odio.

Tutti uomini e donne d’Italia, portino il loro contributo di passione e di fede a quest’opera sacra di liberazione obbedendo il Governo dei Maresciallo Badoglio interprete della mia volontà. Italiani, come nel lontano 1917 ancora una volta il vostro Re si rivolge a voi e vi chiama a raccolta: l’ora che incombe sul nostro Paese è grave, sarà certamente superata se tutti ritroveranno la via dell’onore, se tutti sapranno dimenticare nel supremo interesse della Patria ogni propria personale passione.

Facciamo che la Patria viva e risorga; ogni nostro sentimento, ogni nostro pensiero, ogni nostro sforzo sia teso a questo compito sacro.

Seguitemi: il vostro Re è oggi, come ieri, come sempre con voi, indissolubilmente legato al destino della nostra Patria immortale.

24 Settembre 1943