Skip to main content
Varie

Umberto II e Vittorio Emanuele insieme a Palma di Maiorca per i 20 anni dall’esilio – I parte

By Aprile 24, 2024No Comments
Re Umberto II Maiorca 1966

Re Umberto II Maiorca 1966

Il lettore di questa pubblicazione si potrà chiedere il motivo della sua inclusione nella “Collana Storica Sorrentina” che il Lions Club Penisola Sorrentina, ha iniziato e promuove nella sua attività di servizio in favore del territorio di sua pertinenza. Dopo i primi sei volumi, questo è inserito seguendo l’impostazione prefissa ed il programma stabilito.

Trattasi di un episodio in cui è stato protagonista uno dei comandanti della gloriosa Marina Mercantile che attinge nella nostra penisola per gli insegnamenti del vetusto Istituto Nautico “Nino Bixio” e per la costante ed antica tradizione marinara della nostra gente. Uno di quegli episodi nel quale il comandante mostra tutta la sua preparazione, la sua capacità e sagacia, oltre che la prontezza di riflessi per fronteggiare una situazione che poteva avere ripercussioni politiche e disciplinari (oltre che penali).

Sorrento ha sempre vantato una schiera di comandanti, validi in pace e valorosi in guerra: scorrendo il libro coordinato dallo stesso Comandante Coppola, “Eroi della Penisola Sorrentina” la maggioranza di essi sono “di mare”.

La notizia di quanto accaduto à Maiorca nel 1966 non era troppo trapelata e, forse, senza il reportage sul settimanale “Lo specchio” non sarebbe neanche assurta a “notizia di cronaca”, mancando, ovviamente, ogni premeditazione di Umberto II che si potrebbe, addirittura, dichiararlo “vittima” del momento, per l’entusiasmo e la passione della folla. Del resto la correttezza di un Re che, sconfitto in un referendum, sulla cui chiarezza ancora sussistono dubbi e… dicerie, sollecitato ad impugnare il verdetto popolare, preferì evitare una divisione tra gli italiani e che ha sempre invitato alla pacificazione ed al rispetto delle istituzioni, certamente non avrebbe utilizzato un’occasione fortuita per… violare la Costituzione Italiana e porre anche il Comandante della nave in difficoltà.

C’era l’amarezza dell’uomo di dover vivere lontano dalla sua Patria, di non poter rivedere quella terra che lo aveva visto nascere e che la sua Dinastia aveva unito, va rispettata e non poteva essere motivo di occasione per profittare di una nave italiana per trascorrervi due ore con l’intenzione di violare la legge.

E Sorrento è fiera di avere tra i suoi figli un comandante che ha consentito questa “sosta” ed ha saputo motivarla giustamente.

La stessa Sorrento che, in quel 2 Giugno 1946, si espresse a favore della Monarchia con una grande maggioranza; che in occasione della morte dello stesso Umberto II, in coincidenza del funerale ad Altacomba si riunì innanzi alla sua “Ara Pacis” nella chiesa dell’Annunziata e contemporaneamente celebrò il rito eucaristico; che si è sempre sentita onorata ed orgogliosa di aver ospitato per decenni – fino alla morte della Duchessa Anna d’Aosta (vedova di quell’eroe di Amba Alagi, al quale gli stessi inglesi presentarono le armi) e le deliberarono la concessione della Onorificenza Civica della Città; accoglierà con plauso e gioia la “versione dei fatti” ed il racconto dei particolari descritti dal Comandante Giuseppe Coppola.

Ecco il motivo dell’inserimento di questa pubblicazione nella Collana dei Lions!

Per la Penisola Sorrentina ogni episodio di uno dei suoi figli è storia propria, ogni fatto nel quale uno dei suoi figli si assume responsabilità e compie gesti di lealtà e di rispetto per l’altrui volontà, sapendo interpretare le norme cui ha promesso ubbidienza con quella elasticità dei grandi giuristi, non può essere posto fuori dalla storia, pur se limitato ai propri confini. Anche se, questa volta, questi confini sono stati superati; anzi sono stati superati, addirittura, quelli nazionali!

Ma è la storia stessa di Sorrento e della penisola Sorrentina, nella sua millenaria esistenza che impegna, oltre i suoi cittadini, molte nazioni i cui figli l’hanno goduta e descritta e molti stranieri l’hanno scelta per propria residenza.

La storia è descrizione di fatti e di circostanze ed un sorrentino che, racconta i primi e resta impegnato nelle seconde, fa storia ed in essa è interessato il suo paese!

Regaliamo questo… sforzo di Giuseppe Coppola ai lettori di storia sorrentina.

Ma questa volta anche a chi ama registrare la passione di alcuni italiani per il Re ed il rispetto di Questi per le Istituzioni della sua Patria che pur lo ha condannato a vivere e morirne fuori!

Antonino Cuomo