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Ai monarchici

Alla VIII assemblea dell’Unione Monarchica Italiana, 1959

By Aprile 25, 2020Ottobre 17th, 2021No Comments

Cari amici dell’Unione Monarchica Italiana!

nel giorno in cui si raduna la vostra assemblea nazionale desidero vi giunga il mio affettuoso saluto.

La vostra Unione rappresenta tutti quei monarchici di ogni partito e quelli indipendenti da qualsiasi partito . Ai cimenti delle forze politiche militanti, essa, dunque, non partecipa direttamente: suo carattere essenziale resta la disinteressata rivendicazione dei principi che si concretarono nell’opera della mia casa e dei grandi patrioti del Risorgimento per l’unità, l’indipendenza e la libertà della nazione. Così l’Unione può considerarsi una vivente immagine di ciò che fu, politicamente, in tempi più sereni, l’Italia; ma essa vuole essere altresì la guida di quella vasta corrente di opinione pubblica che segue tuttora la bandiera della fedeltà, poiché sente che i principi, dei quali parlavo, possiedono una vitalità e un’attualità perenni.

Gravi prove e vicende non hanno stancato la vostra costanza nel credere e nell’operare sul terreno della perfetta legalità. La stessa composizione del vostro sodalizio è un richiamo alla necessita della riconciliazione fra gli Italiani. Avete custodito il culto delle supreme idealità della Patria, senza le quali non è concepibile la vita spirituale di un popolo ; avete difeso la verità della storia contro vecchie leggende settarie e nuove tendenziose lacune . Esiste un mirabile patrimonio comune di tradizioni e di glorie, che costituisce la premessa insostituibile della coscienza nazionale. deviare da esso significherebbe rinnegare le origini e il valore della nostra civiltà storica e morale.

Vi sono grato di ciò che avete fatto e di ciò che farete. Particolarmente ringrazio i valorosi amici che hanno governato fin qui con generoso fervore ed esemplare devozione patriottical’attività dell’Unione. A coloro che se ne assumeranno la successione auguro che, in condizioni forse più propizie, essi possano sviluppare un’azione di sempre maggiore efficacia per illuminare pienamente gli Italiani, oltre che sugli eventi del passato, anche e più sui problemi del domani.

A questo proposito, quanto ho più volte detto durante il mio lungo e amaro esilio, parmi che resti tutto ancoro oggi valido. Ed è tempo che i problemi della congiuntura, soprattutto disoccupazione ed aree depresse, vengano affrontati senza ulteriori indugi, con provvedimenti e mezzi idonei.

Per il raggiungimento di questo fine confido che molto sia per giovare la Consulta, che state per istituire intorno al gruppo dei senatori del Regno, prezioso gruppo per l’indiscutibile autorità e la profonda competenza dei suoi componenti. Gli studi e i pareri di codesti insigni servitori dello Stato porteranno un utile contributo all’esame delle numerose e comlesse questioni di diritto pubblico, di economia, di politica esterae interna, che dovranno essere prossimamente avviate a soluzione.

Sarà fecondo il vostro lavoro, perché sarà ispirato esclusivamente alla volontà del bene per il Paese, che è la espressione più pura della vera fede monarchica.

Viva l’Italia

Cascais, 16 marzo 1959                                                                  Umberto