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Ai monarchici

Alla VII assemblea dell’Unione Monarchica Italiana, 1956

By Giugno 21, 2020Ottobre 17th, 2021No Comments

Cari amici dell Unione Monarchica Italiana!

A voi che durante questi per me così duri dieci anni di esilio avete con indomita tenacia, malgrado tante fortunose vicende, serbata intatta la vostra fede nella Monarchia, il mio alto apprezzamento, il mio ringraziamento, il mio saluto

E poiché voi rappresentate tutti i monarchici, di ogni credo politico e classe sociale, è a voi che affido l’espressione del mio animo commosso per la prova di amore che in questo tristissimo anniversario mi è stata data da milioni di Italiani, in gran parte attraverso l’iniziativa “L’Italia a Villa Italia“, che mi ha portato le immagini di tante cità e villaggi, di ogni regione, tutti a me noti e cari al mio cuore.

In questa vostra Assemblea procederete alla rinnovazione delle cariche sociali: da voi mi attendo una solenne prova di spirito di unità che deve prevalere ognora su tutte le differenze di opinioni. L’UMI è istituita per raccogliere e guidare tutti i monarchici, inscritti a partiti o indipendenti dai partiti, senza esclusioni, al fine di ricomporre in sé quella concordia discors che è una delle ragioni d’essere della Monarchia e condizione di ogni progresso politico e sociale.

Suo compito non è la partecipazione diretta alla lotta politica dei partiti, ma la affermazione e la difesa degli ideali supremi di Patria e libertà, che la mia Casa rappresenta.

E’ un vasto compito di fecondo lavoro quello che in tal modo si apre dinnanzi a voi: sono certo che ad esso vi dedicherete con tutte le vostre forze, portandovi quella ferma volontà di riconciliazione nazionale, alla quale sempre ho esortato i monarchici fin dal primo giorno del mio esilio.

A quanti hanno ricoperto incarichi direttivi e li lasceranno; a quanti per la prima volta vi saranno chiamati; ai vecchi fedeli amici della vigilia ed a quelli che entrano a dare nuovo vigore allUMI; agli indipendenti e ai rappresentanti dei partiti; a tutti coloro che si propongono di lavorare con lena, da gregari o da dirigenti, per l’Unione, vadano le espressioni del mio animo grato ed i miei fervidi voti, nel nome della Patria comune.

Viva l’Italia

Cascais, 21 giugno 1956                                                                  Umberto